FATTORIA CORONCINO

Anima gagliarda

ANNO DI FONDAZIONE

1981

ETTARI COLTIVATI

9,5

BOTTIGLIE PRODOTTE

50.000

CERTIFICAZIONI

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Era l'inizio degli anni'80 quando Lucio e Fiorella, la compagna di una vita intera, abbandonarono la capitale per la campagna. Direzione Marche, si stabilirono a mezza costa, proprio in corrispondenza di un curvone della vecchia strada che da San Paolo di Jesi sale verso Staffolo. Volevano un’esistenza tranquilla, flemmatica, scandita dai ritmi del sole. Iniziarono a piantare verdicchio e piano piano anche altre varietà allargando la propria superficie vitata. L'approccio alla vite di Lucio è totalmente naturale, rinunciando ad ogni chimica e concimazione. .

“‘n do arivo metto ‘n segno”

La maturazione delle uve è un altro tratto distintivo della sua cifra stilistica: mai anticipare la raccolta mentre per le etichette più importanti si sfociava facilmente sul limitare della vendemmia tardiva. Lente fermentazioni, pazienti affinamenti in acciaio e cemento ne armonizzavano il tratto. Se l’approccio olistico guidava i gesti in campagna, in cantina dominava la lentezza, l’assoluta mancanza di frenesia, un’aritmia salubre rispetto alle regole imposte dal commercio moderno. Nessun successo o richiesta smuoveva Lucio al punto di metter in vendita un vino prima che lo considerasse pronto.

“Vogliamo produrre vini naturali, salutari e digeribili”

IN MEMORIA DI LUCIO CANESTRARI

Si definiva un “trovatore di vini” per sottolineare che dopo una perfetta maturazione i vini hanno bisogno solo di esser accompagnati nel percorso fermentativo senza intervenire troppo. Diversi giovani vignaioli, oggi divenuti grandi, sono cresciuti nel suo mito o dietro i suoi consigli: le porte di Contrada Coroncino erano aperte per tutti. Il 4 novembre 2021 si è portato via Lucio per sempre. Aveva appena 62 anni. L’azienda da qualche anno è seguita dal figlio Valerio cui competerà l’onere di perpetuare gli insegnamenti ricevuti. Si parte dal più noto di tutti: ‘ndo arivo metto ’n segno, frase scritta in ogni bottiglia usata da Lucio per esaltare la propria matrice artigiana e quindi l’impossibilità di fare cose più grandi di lui.

i vini di FATTORIA CORONCINO selezionati da Verso